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LA CHIESA CATTOLICA E GLI ITALIANI

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Parlando in linea del tutto generale, si potrebbe dire che l’idea che una persona si fa della chiesa dipende in larga misura dal suo retroterra religioso, politico, economico e sociale. Se non è radicata nella Parola di Dio, quest’idea è una vera e propria disgrazia, un’evidente causa di divisione giacché ciascuno può pensarla come gli pare. Ad esempio, non sorprende che il cattolico medio italiano abbia un’idea della Chiesa Cattolica romana diversa da quella tipica del cattolico americano medio. Gli Stati Uniti d’America non sono l’Italia e viceversa perché diversa è la loro storia. Nel panorama mondiale, religiosamente parlando l’Italia costituisce un fenomeno unico.

 

UN CASO EMBLEMATICO

Diversi anni fa, in occasione della visita di Giovanni Paolo II negli Stati Uniti, ebbi la possibilità di parlare con un cattolico americano che stava magnificando oltremodo gli eccitanti ed emozionanti effetti dell’opera papale sul suo suolo natio. Era talmente contento che spontaneamente gli dissi: «Dato che sei così contento di avere il Papa negli Stati Uniti, perché voialtri cattolici americani non gli chiedete di traslocare da Roma a voi, cosicché potete stare sempre felici (e pure noi Italiani non cattolici)?». Non l’avessi mai detto! Mi ha guardato assai sorpreso ed è scoppiato in una sonora risata dicendo: «No, no, tenetelo voi! Noi siamo Americani e l’America va bene così com’è. I nostri padri hanno combattuto perché fosse così, l’America: libera!». Però! Che lezione! Sebbene io sia d’accordo con il principio che homo faber fortunae suae (“l’uomo è artefice della propria sorte”), non ho potuto fare a meno di pensare che la storia è stata un po’ ingiusta con me perché io non potuto lottare per i miei ideali religiosi, essendo costretto – come milioni di miei connazionali – ad ereditare una situazione del genere, che assai difficilmente potrà essere cambiata in breve.

 

LA PRESENZA DELLA CHIESA CATTOLICA IN ITALIA

La presenza della Chiesa Cattolica romana è fortemente radicata nella storia italiana, dal momento che essa, dal IV sec. d.C., ha gradualmente acquisito potere a Roma, la capitale di un Impero oramai al canto del cigno. La Chiesa Cattolica romana ha preso possesso di Roma (dall’VIII sec. d.C.), ha diviso l’Italia in due parti (nord e sud), resistendo fino al 20 settembre 1870, quando i Piemontesi, che avevano unito l’Italia nel 1861, “conquistano” Roma. I Patti Lateranensi, ratificati l’11 febbraio 1929, hanno fatto del cattolicesimo la religione ufficiale d’Italia fino al nuovo concordato del 1984 (governo Craxi). Un passettino avanti è stato fatto: almeno, il cattolicesimo non è più religione di Stato.

 

LA CHIESA CATTOLICA PER GLI ITALIANI

Per gli Italiani la Chiesa Cattolica è un’istituzione potente e tirannica, la cui influenza permea ogni aspetto della nostra vita. La chiesa non è vista come il N.T. insegna (un’assemblea di credenti in Cristo per la glorificazione di Dio), ma come dittatoriale. Molti cattolici si lamentano di questa situazione, ma raramente si decidono di abbandonare la Chiesa Cattolica, la cui capacità di influenzare la mentalità collettiva è impressionante e temibile. Il non cattolico si rende pienamente conto di tale fortissima influenza.

 

GLI ITALIANI E LA BIBBIA

Gli Italiani non sanno nulla del ruolo della chiesa descritta nel N.T. perché non sanno nulla della Bibbia. Per gli Italiani non esiste dunque il Dio della Bibbia (cioè il Dio descritto dalla Bibbia), il Cristo della Bibbia, la chiesa di Cristo della Bibbia, lo schema di salvezza (o redenzione) della Bibbia, anche perché non c’è più alcuna idea di peccato presso la massa (e, quindi, di salvezza). Ci si rifà, quando serve e un po’ alla carlona, alle tradizioni della Chiesa Cattolica, coltivando la segreta illusione che, alla fin fine, tutto andrà bene perché Dio è buono.

 

ITALIANI BESTEMMIATORI E MODERNI FRANKESTEIN

Stante questa situazione, Dio è oggetto delle attenzioni degli Italiani solo quando lo bestemmiano (ma come bestemmiano gli Italiani!). Cristo, poi, forse occupa il sesto posto nelle preferenze degli Italiani (per quello che possono valere i sondaggi). Il cattolico medio italiano è, sostanzialmente, non praticante (pare che la frequenza alla messa sia sotto il dieci per cento), ateo (si crede forse in “qualcosa”), disposto a seguire tre o quattro tradizioni nel corso della sua vita. Abbiamo a che fare, da un punto di vista spirituale, con un ibrido mostruoso, una specie di Frankestein.

 

UN ESEMPIO CHIARIFICATORE

Prima di chiudere questi brevi pensieri circa il potere enorme che il cattolicesimo romano da sempre esercita storicamente sugli Italiani, si può citare il caso della fine del fascismo italiano (non consideriamo qui lo sviluppo finale nella Repubblica Sociale Italiana). Esso durò ventuno anni, fino al bombardamento di una sezione di Roma da parte degli Americani (19 luglio 1943). In quel preciso momento Mussolini si trovava a Feltre per un incontro con Hitler (vertice caratterizzato dai soliti lunghi monologhi del dittatore austriaco che non si sa bene quanto il Duce capisse – benché si pregiasse di conoscere il tedesco). Fatto immediato ritorno a Roma per fronteggiare la situazione, dopo una settimana (il 25 luglio 1943) egli fu destituito dal Gran Consiglio del Fascismo e arrestato dal Re Vittorio Emanuele III. Di lì a poco seguì l’armistizio con le forze alleate (annunciato l’8 settembre del 1943, un’altra data tragica nella storia del nostro Paese).

Il bombardamento di Roma fu il segnale che l’immunità era finita, che la “Città Eterna” (Tibullo, Elegie, II, 5) avrebbe potuto soffrire gravemente, come già accadeva a molte città italiane, che i «barbari e protestanti anglosassoni» (così definiti dalla propaganda fascista) non avrebbero rispettato né l’importanza storica di Roma né la presenza del Vaticano. Tutto poteva succedere … Fino a quel primo bombardamento, molti romani erano assolutamente tranquilli («A Roma c’è il Papa!»): ma quest’atteggiamento creava malcontento presso la popolazione italiana duramente colpita dalle bombe degli Anglo-Americani. Colpita Roma e minacciato il Vaticano, il fascismo cadde in un battibaleno, si sciolse come un gelato al sole …

Se quei molti romani che si dicevano tranquilli avessero letto l’A.T., si sarebbero sicuramente accorti che lo stesso sentimento albergava tra gli abitanti di Gerusalemme, sede del Tempio di Dio (Ger 7; Mic 3:11-12; Sal 46:5), fino all’arrivo dei Babilonesi, che fecero piazza pulita. Tuttavia, non è curioso che il Tempio di Gerusalemme non esiste più (dal 70 d.C.), mentre il Vaticano (nonostante Napoleone, Mussolini e Hitler, che lo ebbero in mano) sta ancora lì?

 

Arrigo Corazza