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IN CHE MODO LA BIBBIA CI GUIDA?

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INTRODUZIONE

A. Certezze nel cosiddetto “cristianesimo”.

  1. La Bibbia è la Parola di Dio.
  2. Il patto mosaico è stato sostituito dal nuovo patto in Cristo Gesù.
  3. Ogni potere appartiene a Cristo.
  4. Il N.T. costituisce la sua volontà trasmessa dagli apostoli e da autori ispirati.
  5. È necessario seguire la legge di Cristo, la Sacra Scrittura, il modello biblico e via dicendo.

 

B. Nonostante molte persone devote dichiarino di seguire la Bibbia come loro unica guida in religione, la divisione esiste e persiste.

 

C. Una volta ammesso che la Bibbia è l’unica autorità in materia di fede, resta da stabilire in che modo essa ci ammaestri e ci guidi.

 

D. La presente lezione si suddivide in tre parti.

  1. Nella prima saranno introdotti i tre metodi grazie ai quali la Bibbia ci ammaestra, e di ciascun metodo verranno illustrati alcuni esempi.
  2. Nella seconda applicheremo in via dimostrativa i tre metodi a un sola dottrina, quella della Cena del Signore.
  3. Nella terza dimostreremo come i cristiani del periodo neotestamentario risolvessero i loro problemi dottrinali. Va tuttavia precisato che non si tratta di regole d’interpretazione che i cristiani vogliono imporre alla Scritture, ma di regole che scaturiscono dalla Scrittura stessa.

 

LA BIBBIA INSEGNA IN TRE MODI (PRECETTO ESPLICITO, ESEMPIO APPROVATO, DEDUZIONE LOGICA NECESSARIA)

A. PRECETTO ESPLICITO – Un comandamento chiaro e inoppugnabile riguardo a ciò che si deve o non si deve fare. Vediamo alcuni esempi.

  1. «Non uccidere» (Esodo 20:13; Romani 13:9).
  2. «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato» (Atti 2:38).

 

B. ESEMPIO APPROVATO – Una qualche pratica seguita nella chiesa neotestamentaria guidata dagli apostoli, pratica che però non sia stata condannata. L’approvazione di cui si parla va quindi chiaramente intesa come approvazione divina. Nel N.T. ci sono numerose pratiche che non hanno ricevuto il consenso di Dio (cfr. Galati 2:11; 1Corinzi 5:1-13; 11:20-22). Gli apostoli insegnavano alle chiese l’osservanza dei precetti del Signore (Matteo 28:18-20; 1Corinzi 4:16-17; 11:23; Filippesi 4:9). Ecco alcuni esempi.

  1. Deve esserci una pluralità di anziani / vescovi / pastori a dirigere una chiesa locale (Atti 14:23; Filippesi 1:1; Atti 20:28; 1Pietro 5:1-4).
  2. L’opera dei diaconi (greco: “servitori”), cioè il servizio che essi prestavano nella congregazione (cfr. Atti 6:2). Essi avevano, tra l’altro, l’incarico di assistere i fratelli bisognosi.
  3. L’assemblea nel primo giorno della settimana (Atti 20:7).
  4. La Cena del Signore consumata dai cristiani nel primo giorno della settimana, la domenica (“il giorno del Signore” in greco).

 

C. DEDUZIONE LOGICA NECESSARIA – È ciò che, seppure non esplicitamente ordinato o autorizzato da un precedente positivo, si evince chiaramente come lecito sia dal linguaggio contestuale sia da un silenzio – assenso ben individuabile.

  1. Non tutte le deduzioni sono necessariamente giuste o sincere. Da Atti 16:15,33 alcuni trovano il fondamento per il battesimo degli infanti (pedobattesimo). Questa deduzione non è né necessaria né onesta ma forzata e di comodo. Ci sono molte famiglie senza bambini. Ma se da altri contesti biblici capiamo che il battesimo veniva impartito dopo l’ascolto della Parola di Dio e dopo la fede in Cristo quale Figlio di Dio, allora l’unica deduzione possibile è che, se in quei casi vi erano bambini, essi non potevano comunque essere battezzati.
  2. Da Giuda 1:12 taluni traggono spunto per giustificare la presenza di una cucina per preparare le cosiddette “feste dell’amore” (agapi), quantunque da altri contesti si capisca esattamente il contrario (1Corinzi 11:22).

 

I TRE METODI APPLICATI ALLA CENA DEL SIGNORE

Nessun precetto specifico contiene in dettaglio tutte le norme relative all’osservanza della Cena del Signore al primo giorno della settimana (la domenica, il giorno del Signore). Come per ogni altro soggetto, anche per la Cena occorre raccogliere tutto quello che la Bibbia dice al riguardo. Solo così la Sacra Scrittura sarà il nostro modello da seguire. Rispetto a quello che Dio ha rivelato, non ci occorre niente di più e niente di meno (Deuteronomio 4:12; 12:32; Apocalisse 22:18-19).

 

A. PRECETTO ESPLICITO: OSSERVANZA DELLA CENA

«Fate questo … in memoria di me» (1Corinzi 11:25).

 

B. ESEMPIO APPROVATO: QUANDO

«Il primo giorno della settimana, mentre eravamo riuniti per spezzare il pane …» (Atti 20:7).

 

C. DEDUZIONE LOGICA NECESSARIA: FREQUENZA

«Il primo giorno della settimana » (Atti 20:7).

  1. Gli Ebrei, dal precetto esplicito riguardo al sabato: «ricordati del giorno del riposo per santificarlo», capirono che il Signore intendeva ogni sabato.
  2. Se l’osservanza fosse stata annuale, allora sarebbe stato indicato mese e anno (come, ad esempio, accadeva per la festa dell’espiazione, al decimo giorno del settimo mese: Levitico 23:27).
  3. Se invece fosse stata mensile, allora sarebbe stato indicato in quale giorno del mese (come, ad esempio, le solennità degli Ebrei osservate nel primo dei loro mesi: Numeri 10:10).
  4. Se poi doveva essere settimanale, allora andava indicato in quale giorno della settimana (Atti 20:7; 1Corinzi 16:1-2).

 

LA CONTROVERSIA RIGUARDO AI GENTILI E ALLA LEGGE DI MOSÈ

La questione se i cristiani provenienti dal paganesimo dovessero osservare o no la Legge di Mosè fu risolta dagli apostoli e dagli anziani della Chiesa di Gerusalemme (Atti 15) mediante l’applicazione dei tre metodo succitati. Facendo ricorso al ragionamento, il processo può essere facilmente recepito anche da chi non accetta il principio dell’ispirazione divina.

Oggetto del contendere: un credente in Cristo proveniente dal paganesimo doveva accettare la Legge di Mosè (circoncisione) insieme con il battesimo? Vediamo come questa fondamentale problematica fu risolta.

DEDUZIONE LOGICA NECESSARIA

  1. Pietro aveva tratto parecchie deduzioni dai fatti che gli erano occorsi (Atti 10:17,28,34,47; 11:17,18).
  2. Alla fine Pietro si era convinto che Dio non distingueva tra Giudei e pagani (Atti 15:7-9).
  3. Anche Giacomo era giunto alla stessa conclusione: «perciò, ritengo che non si debba turbare gli stranieri che si convertono a Dio …» (Atti 15:19).
  4. Nessun elemento poteva far pensare che i Gentili fossero tenuti a rispettare la Legge mosaica. Una tale conclusione non sarebbe stata il risultato della logica ma di una forzatura.

ESEMPI APPROVATI

  1. Pietro: Dio aveva donato lo Spirito Santo anche ai Gentili, proprio come aveva fatto per gli Ebrei (Atti 15:8).
  2. Barnaba e Paolo: per loro mezzo Dio aveva operato segni e prodigi anche tra i pagani (Atti 15:12). Ricordiamone alcuni: a Pafo il mago Elima era diventato cieco (Atti 13:8-11); miracoli compiuti a Iconio (Atti 14:1-3); lo zoppo guarito a Listra (Atti 14:8-10).
  3. Tutto ciò dimostrava che Dio aveva accolto i Gentile senza che dovessero ubbidire alla Legge mosaica.

 

CONCLUSIONE

  1. Abbiamo visto come nella controversia sui Gentili e il loro rapporto con la Legge mosaica ai fini della salvezza in Cristo, l’uso del triplice metodo consentì di ottenere due risultati assai importanti: da un lato, la soluzione del problema; dall’altro, il consolidamento dell’unità nella Chiesa. E il cristianesimo poté continuare in un senso ben preciso, libero dai vincoli della Legge di Mosè.
  2. È dunque questo, anche oggi, il metodo da seguire per determinare che cosa Dio voglia da noi.

 

(Traduzione di Alessandro Corazza di uno scritto il cui autore non è stato possibile finora rintracciare)