CINQUE MODI DI SERVIRE DIO: 3) IL CORPO
22 Settembre 2021CINQUE MODI DI SERVIRE DIO: 5) SPIRITO
22 Settembre 202122 settembre 2021
SOMMARIO
- Introduzione
- Il servizio sociale deve essere puro
- Un servizio rivolto a tutti
- Conclusione
INTRODUZIONE
- Abbiamo già visto come si debba amare Dio con tutto il nostro cuore (servizio affettivo), con tutta la nostra mente (servizio mentale), con tutta la nostra forza (servizio fisico); ora guarderemo al servizio sociale, ossia a favore del prossimo.
- Il Signore Gesù costituisce il più perfetto esempio di servizio nei confronti di tutti, buoni e cattivi. Egli non ha perso alcun’occasione in tal senso: sempre disposto a fare il bene (cfr. At 20:35: «In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse Egli stesso: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”), Gesù ha compiuto il bene (cfr. At 10:38: «È andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con Lui»). Dopo essersi disposto a fare il bene e dopo averlo compiuto, nostro Signore ha voluto instillarlo continuamente nei suoi discepoli. Il discepolo di Cristo è tanto servizievole quanto lo è il suo maestro. Per tutto questo concetto, vedi Gv 13:1-20 (“la lavanda dei piedi”) e scoprine il senso più profondo e duraturo. Al momento del giudizio finale, il servizio reso al prossimo sarà importante per ciascuno di noi e per lui (cfr. Mt 25:31-46).
- In uno dei più memorabili brani della Bibbia (“il buon Samaritano”: Lc 10:33ss), Cristo ha spiegato senza alcun dubbio chi sia il nostro prossimo. La creatura umana ha pertanto precisi obblighi sociali: vedi 1Gv 4:20 («Se uno dice: “Io amo Dio”, ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto»). Per paradossale che ciò possa sembrare – vista la lontananza dell’uomo da Dio –, l’uomo stesso, essendo stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, costituisce la più alta rappresentazione di Dio sulla terra. Pertanto, occorre amarlo e rispettarlo in ogni modo, anche e soprattutto quando non lo merita.
- Servire il prossimo non equivale, però, a porgere sempre l’altra guancia («Voi avete udito che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico: “Non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra”»: Mt 5:39). Se così fosse, non sarebbe comprensibile l’atteggiamento del Signore in Gv 18:23 («Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?») e di Paolo in At 16:37 («Dopo averci battuti in pubblico senza che fossimo stati condannati, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione; e ora vogliono rilasciarci di nascosto? No davvero! Anzi, vengano loro stessi a condurci fuori»). Una cosa è restituire agli altri il male ricevuto, un’altra cosa è difendere la giustizia e la libertà: il diritto di Dio non può mai essere calpestato («Alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli»: Lc 7:35).
- Non bisogna commettere l’errore di equivocare tra il servizio sociale del singolo cristiano e il servizio sociale della chiesa. Questa mancata distinzione è stata la causa dell’istituzionalismo oggi imperante in molte chiese. Il compito della chiesa non è di tipo sociale, ma religioso. Il singolo cristiano, invece, è chiamato ad adempiere questo e quello. L’unico servizio sociale che una chiesa di Cristo può svolgere è a favore di un’altra chiesa o di altre chiese di Cristo che siano nel bisogno più profondo e accertato (At 11:27-30; 2Cor 8-9). Non v’è alcun altro esempio biblico per cui una chiesa disponga i propri fondi a favore di una o più chiese. Manteniamoci fedeli a quest’evidente testimonianza neotestamentaria ed eviteremo così di naufragare nella filosofia e nella dottrina umana.
IL SERVIZIO SOCIALE DEVE ESSERE PURO
- Servire il prossimo nella massima purezza significa servire la causa di Cristo in mezzo al prossimo. La testimonianza di un cristiano è di fondamentale importanza in ogni situazione.
- Occorre guardarsi dall’ipocrisia, «il lievito dei Farisei» (Lc 12:1).
- Se siamo ipocriti, gli altri non potranno mai convertirsi (1Cor 5:6-7).
- È necessario deporre tutto ciò che ostacola la nostra purissima testimonianza in mezzo al prossimo.
- Per Gesù i cristiani devono essere il sale della terra e la luce del mondo (Mt 5:13-16).
- Le considerazioni di Pietro sull’onesta condotta dei cristiani tra i pagani (1Pt 2:11-12).
UN SERVIZIO RIVOLTO A TUTTI
- Tutti hanno bisogno di aiuto. Il cristiano non può fare discriminazioni, quali che siano le ragioni addotte (differenze razziali o religiose). Dove c’è un bisogno, là il cristiano deve essere pronto a dare.
- L’esempio del Signore (At 10:38).
- La gioia del Signore nel dare (At 20:35).
- Come detto, se è vero che tutti hanno bisogno di aiuto e che il cristiano deve prestarsi a favore di tutti, è altrettanto vero che nel servizio al prossimo esistono precise limitazioni – dovute alla realtà della vita stessa (tali limitazioni possono essere fisiche, logistiche, economiche, temporali, e via dicendo). Per questa ragione elementare il cristiano deve dapprima occuparsi degli altri fratelli in fede e poi dei non cristiani. In Gal 6:10 l’apostolo Paolo è assai chiaro in proposito. Questa priorità non deve cadere nel dimenticatoio.
CONCLUSIONE
- Mosso dallo Spirito di Dio, il cristiano feconda il mondo con il suo buon esempio, dandosi a tutto e a tutti nel rispetto e nell’amore di Cristo.
- È fondamentale accertarsi che il servizio sociale del cristiano sia svolto nella massima purezza, per compiacere il Signore e non gli uomini. Gli uomini vanno solo serviti, e non posti quale fonte di glorificazione per il credente: la fonte d’acqua viva ed eterna è soltanto Dio in Cristo Gesù.
- Preghiamo di essere e rimanere puri anche quando serviamo tutti gli uomini!
Arrigo Corazza