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28 Settembre 2021
IL TERMINE “CRISTIANO”
28 Settembre 2021
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INTERESSE PER L’A.T.

28 settembre 2021

 

«Queste sono le cose che vi dicevo quand’ero ancora con voi, che si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi … e disse loro: “Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno”» (Lc 24:44-46).

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«Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona» (2Tm 3:16-17).

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«Nessuna profezia venne mai dalla volontà d’uomo, ma uomini hanno parlato da parte di Dio perché sospinti dallo Spirito Santo» (2Pt 1:20-21).

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«Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche» (1Cor 10:11).

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«Tutto quello che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza» (Rm 15:4).

 

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Molti cristiani non provano alcun interesse per lo studio dell’A.T., considerato una collezione di libri destinati agli Ebrei e che, pertanto, non tratta argomenti riguardanti la salvezza in Cristo (è un dato di fatto che l’A.T. è il documento che regola il rapporto tra Dio e il solo popolo d’Israele). Nondimeno, se questa affermazione è sicuramente vera, risulta altrettanto vero che l’A.T. possiede, per il cristiano, un valore enorme ai fini della comprensione del Nuovo Patto e dell’educazione religiosa in genere.

L’Antico Patto e il Nuovo Patto risultano così strettamente vincolati tra loro che, in mancanza di una delle due parti, la rimanente non potrebbe essere compresa appieno. L’A.T. anticipa ciò che si rivela chiaramente nel Nuovo, ch’è a sua volta l’adempimento in Cristo della legge di Dio agli Ebrei. Ai fini della nostra alimentazione spirituale, lo studio dell’A.T. si rivela fondamentale, in quanto in esso ricorrono svariate profezie che trovano la loro piena attuazione nel N.T. Tutto ciò ci fa comprendere la veridicità del messaggio divino e la realtà storica della presenza incarnata della Parola, di Gesù, il Figlio di Dio (cfr. Gv 1:1-18). Dunque, le profezie anticotestamentarie relative al Messia, cioè al Cristo (il termine greco christòs corrisponde all’ebraico “messia” ed entrambi significano “unto”), mostrano chiaramente:

  • l’esistenza di Dio;
  • la divinità di Cristo;
  • l’ispirazione della Bibbia.

Pertanto, nello studio delle evidenze del cristianesimo, l’analisi delle profezie è un argomento assai importante, quasi vitale, per mostrare alla ragione l’ispirazione delle Sacre Scritture e il raccordo tra le due parti che compongono la Bibbia.

Le profezie dell’A.T. furono rese manifeste attraverso i profeti, individui scelti da Dio al fine di rendere nota la sua volontà al popolo spesso ribelle. Tali uomini prescelti dal Signore provenivano da estrazioni sociali, luoghi, situazioni, stati d’animo diversi: eppure, il loro unico tema era, in prospettiva, Cristo e la Sua venuta. Essi incitavano il popolo d’Israele alla fedeltà verso Dio e al mantenimento della speranza messianica.

In quanto cristiani, non possiamo dimenticare l’importanza avuta dall’esperienza di Israele. E proprio per questo, dobbiamo dedicarci con estremo interesse e dedizione allo studio dell’A.T., ch’è pur sempre utilissima Parola di Dio.

 

Arrigo Corazza