“LA VIA”, UN NUOVO VANGELO SOCIALE?

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“LA VIA”, UN NUOVO VANGELO SOCIALE?

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«Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d’ira, come gli altri» (Efesini 2:1-3)

 

* * *

 

Quanto segue è un’analisi elementare di un comunicato emesso su Internet mercoledì 5 giugno 2024, alle ore 11:33, da quattro cristiani nell’ambito della cosiddetta “Chiesa di Cristo” (lo riportiamo tale e quale, omettendo soltanto nomi di luoghi e di persone, giacché in questa sede ci interessa solo discutere i concetti che presenta, e non altro).

COMUNICATO

Ciao a tutti i Fratelli

con queste poche righe vogliamo illustrarvi una nuova iniziativa della quale avrete probabilmente sentito parlare, e che nel corso degli ultimi mesi ha avuto una importante accelerazione.

Saprete certamente tutti che la comunità di … negli ultimi anni ha avuto un calo di partecipanti, e che il locale situato vicino alla centralissima … (acquistato da … negli anni ’50) era in uno stato di manutenzione abbastanza critico.

Ci è venuta quindi l’idea di sfruttare questo locale per far ripartire la comunità di … con una modalità nuova, sfruttando il notevole afflusso di giovani dovuto alla presenza di una delle più antiche e prestigiose Università del mondo.

Abbiamo pensato di chiamare questa iniziativa “La via”, e l’abbiamo pensata partendo dall’idea di non dare una connotazione troppo “religiosa” alle nostre attività (che altrimenti rischia di essere poco attrattiva per i giovani), e pensando di sfruttare un tipico problema cronico per le città universitarie, che è quello della carenza di aule studio in cui gli studenti “fuori sede” possano appoggiarsi per studiare quando non sono a lezione.

Abbiamo quindi avviato delle attività di ristrutturazione del locale di … (che dovrebbero terminare definitivamente a inizio aprile).

La ristrutturazione ci permetterà di sfruttare il locale non solo come ritrovo diurno per gli studenti, ma anche come sede per convegni disponibili per tutte le nostre chiese d’Italia e ovviamente come locale per il culto domenicale. Inoltre siamo riusciti a ricavare al piano di sopra un alloggio con 2/4 letti per poter ospitare fratelli e sorelle che decidano di aiutarci a gestire questa nostra iniziativa. Il locale è predisposto per essere all’occorrenza utilizzato come sala multimediale, e grazie alla presenza di una cucina attrezzata potrà essere utilizzato anche per ritrovi conviviali. Ovviamente siamo in una fase iniziale, nella quale serve l’appoggio di tutti.

Per iniziare i lavori di ristrutturazione abbiamo potuto usufruire di una raccolta di fondi da parte della chiesa di … (e ringraziamo … … per il supporto), ma stiamo attivamente cercando ulteriori fondi (sia negli USA tramite … …, che nelle varie chiese italiane) in quanto gli interventi necessari (come spesso accade quando si mette mano a vecchi edifici) sono aumentati in corso d’opera e quanto abbiamo raccolto finora non basta a coprire tutto.

Alcune chiese hanno già dato un loro contributo, come ad esempio la Chiesa di …, la Chiesa di …, e abbiamo ricevuto anche contributi personali da alcuni membri delle chiese di … e di … e di alcune chiese americane.

Al momento abbiamo bisogno di raccogliere altri 20.000 € per poter coprire tutte le spese e portare a compimento le attività di ristrutturazione, che hanno incluso tra le altre anche la sostituzione della caldaia, il rifacimento di 2 bagni, la controsoffittatura del locale, il rifacimento dell’illuminazione (impianto elettrico) , e la sistemazione dei pavimenti.

Per chi desidera aiutare questo progetto, può mandare la propria offerta tramite bonifico bancario, a:

… … … … … … … , Iban: …

Causale: “aiuti evangelizzazione x …“

Contiamo sull’aiuto di tutti. Fraternamente vi Salutiamo 

(seguono quattro nomi e cognomi)

 

COMMENTO

 

DUE DOLORI

In primo luogo, addolora sapere che questa chiesa ha avuto un calo di “partecipanti” (meglio sarebbe dire “membri di chiesa”, cioè “cristiani”; difatti, non stiamo parlando di un’attività dopolavoristica o cose del genere). Questo calo non è una novità, ma un dato di fatto preciso comune a molte chiese in Italia rispetto ai numeri del passato. E ciò non è sempre spiegabile con la mancata predicazione del vangelo: molte chiese hanno sempre predicato il vangelo, eppure sono ridotte al lumicino sotto l’aspetto numerico.

In secondo luogo, dispiace apprendere che il locale di riunione di questa chiesa, situato in posizione invidiabile a partire dagli anni Cinquanta, è in uno stato di manutenzione abbastanza critico. Ma chi è il proprietario di questa sala? Non viene specificato. Perché il locale non è stato curato a sufficienza, a dimostrazione dell’interesse dei membri di chiesa? Pur avendo ben chiara la differenza tra “chiesa” e “sala di riunione”, ci sono chiese di Cristo, in Italia, che, seppure minuscole dal punto di vista numerico, si preoccupano sempre di curare decorosamente la sala di riunione; si tratta pur sempre di una cosa buona, che, ad esempio, ciascuno fa a casa propria. A maggior ragione nel Regno di Dio. 

 

PERICOLO!

È assai pericoloso leggere: «ci è venuta l’idea»; meglio sarebbe stato dire: «con il conforto della Sacra Scrittura (questi sono i passi biblici), abbiamo in cuore di fare questo o quello per la promozione del Regno di Dio nella nostra città». Non è bene fare, nella chiesa di Cristo, alcunché privo dell’approvazione di Gesù (Colossesi 3:17).

 

“SFRUTTARE”: UN VERBO IMPIETOSO

“Sfruttare” un locale per far “ripartire” la comunità con una modalità nuova è una perfetta strategia umana. Certo, occorre riconoscere che avere una sala di riunione è molto importante per la vita dell’assemblea di Cristo (non è il caso qui di elencarne le ragioni). Nondimeno, quando mai le chiese di Cristo hanno fatto riferimento al locale per esistere e continuare a esistere? Al contrario, hanno sempre fatto perno unicamente sulla Parola di Dio – pur avendo cura, come detto sopra, tra le altre cose, di avere un luogo di riunione e di curarlo decorosamente.

 

NUOVE MODALITÀ

Per le chiese di Cristo, non esistono modalità “nuove” (vale a dire, create dagli uomini nel tempo e nello spazio). C’è una sola modalità: quella neotestamentaria; applicandola (libro, capitolo e versetto) saremo sicuri di fare il nostro dovere per glorificare Dio in Cristo Gesù.

 

ANCORA IL VERBO “SFRUTTARE”

Il verbo “sfruttare” viene usato più volte dagli estensori del comunicato; è terminologia sgradevole, che avvicina più al modo di fare degli uomini che non a quello di Dio. L’oggetto di tale sfruttamento sarebbe il notevole afflusso di giovani dovuto alla presenza in quella città di una prestigiosa Università. Perché questa puntualizzazione sui giovani? In quella prestigiosa città che ospita l’altrettanto prestigiosa Università non ci sono persone di tutte le età, non c’è un gran popolo da convertire (Atti 18:9-10)? Perché si parcellizza la predicazione? Come mai, ai fini della salvezza delle anime, si adduce una distinzione che il Nuovo Testamento non presenta? In molti luoghi d’Italia gli anziani sono soliti radunarsi per giocare a carte, a bocce e via dicendo. Allora, perché non dedichiamo la sala di riunione alle loro necessità? Andando avanti di questo passo, in quella prestigiosa città d’Italia ci saranno sicuramente mille modi di avvicinare persone di ogni età e sesso. Ma nelle chiese di Cristo si parla di vangelo del Signore, non di dopolavoro o di vangelo sociale.

 

ESPEDIENTI GIÀ VISTI, PURTROPPO!

Informiamo chi non lo sapesse che espedienti simili a questo di cui parliamo furono già tentati a partire dalla fine degli anni Quaranta. Essi non portarono a nulla di buono. Allora si usavano i pacchi dono. Domanda lecita: perché non donarli anche oggi in quella prestigiosa città per avvicinare i giovani, i meno giovani, tutti i bisognosi, insomma? Qual è la differenza? La gente si avvicinava per ricevere i pacchi dono e poi spariva. Sparire, in tali contesti, rientra perfettamente nella normalità; difatti, se a me non interessa un fico secco del vangelo, allora frequenterò una chiesa di Cristo SOLO se questa mi darà quello che cerco. L’errore di una chiesa di Cristo sta proprio nell’offrire ciò che la chiesa di Cristo non deve mai porgere: un’alternativa a quella, unica e salvifica, del vangelo.

Inoltre, nel lontano passato (oltre mezzo secolo fa) ricordiamo l’esperimento tentato da una chiesa di Cristo nella città di …: si voleva creare una chiesa composta unicamente da soli “giovani” (giovani che, per inciso, il brillante organizzatore di turno aveva sottratto ad altre chiese, creando non pochi problemi). Occorre specificare che tale chiesa di “giovani” finì miseramente? Ma i brillanti inventori d’idee se ne infischiarono bellamente allora, come se ne infischiamo bellamente oggi. Si tratta di cose fatte alla carlona, nel Regno di Dio; cose pericolose, nel Regno e ai fini del Regno di Dio. I nuovi promotori di nuove idee non sanno (o fanno finta di non sapere) gli esiti del passato e ci ricascano di nuovo. Sempre. Perché? Si tratta di iniziative strambe, che nulla hanno a che spartire con il vangelo. Ma il vangelo proprio non basta più? Proprio non “tira”? Proprio non ci piace più?

 

“LA VIA”, “LA NUOVA VITA”: UN TERMINE BIBLICO PREGNO DI SIGNIFICATO

Sulla “via”, la “nuova via”, vedi i seguenti passi neotestamentari: Matteo 7:13-14; 22:16; Giovanni 14:4-6; Atti 9:2; 16:17; 18:25-26; 19:9,23,24; 24:14,22; 2Corinzi 2:15; 4:3; Filippesi 3:16; Ebrei 10:20; Giacomo 5:20; 2Pietro 2:2,21.

In questa nuova iniziativa si vuole abbandonare l’espressione biblica “Chiesa di Cristo” (Romani 16:16) per adottare quella, pure biblica, di “la Via”. Occorre chiedersi: perché i primi cristiani seguivano “la Via”? Perché era la “nuova Via” tracciata dal Signore. Dunque, basta con il passato; si aderiva a un sistema di vita diverso, risultato della metànoia, che è la conversione della mente, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo (Tito 2:12). I promotori della “Via” nella prestigiosa città di cui parliamo stabiliscono chiaramente che il termine “Via” è stato pensato partendo dall’idea di NON DARE UNA CONNOTAZIONE TROPPO “RELIGIOSA” ALLE LORO ATTIVITÀ, pena il pericolo di risultare poco “attrattiva” per i giovani.

Nondimeno, come abbiamo già visto, “la Via” di cui si parla nel N.T. ha, al contrario, una connotazione UNICAMENTE religiosa; anche i giovani, come tutti del resto, debbono essere attratti dal vangelo, e non viceversa. Come potranno salvarsi da questa perversa generazione (Atti 2:40)? Con il vangelo sociale? Usando la sala di riunione come ritrovo diurno, come aula di studio, come sala ristorante, conviviale, di simposi?

 

UMILIARE IL VANGELO

Non si deve ridurre il vangelo a macchietta; non si deve umiliare la Chiesa di Cristo, per la quale Cristo è morto (Efesini 5:25; Atti 20:38). Ripetiamo a chi ha avuto questa triste pensata: si tratta di cose già viste (sei, cinque, quattro, tre, due decadi fa). Non hanno portato assolutamente a nulla, a meno che non si voglia aderire alla machiavellica idea che il fine giustifica i mezzi. L’unica edificazione è nella santissima fede (Giuda 1:20), non nel vangelo sociale. Lasciamo il vangelo sociale a chi ne fa strumento energico del proprio potere. Inoltre, si è finalmente capito che, oltre a non essere biblico, il vangelo sociale delle chiese di Cristo non potrà mai competere con quello di altre organizzazioni, e che così facendo, in definitiva e nella lunga gittata, non si va da nessuna parte?

Chi ama il vangelo si è sentito umiliato a tutta prima da questa nuova forma di vangelo sociale, ma poi si è fortificato nel vangelo biblico, quello bello e sodo. Chi la dura la vince, dice il detto. Soprattutto, chi la dura con il vangelo, e non con le sconclusionate idee degli uomini. Il mondo in cui viviamo è il risultato delle “deludenti idee” dei nostri simili, e certo non può piacere a Dio. Ai cristiani piace il Regno di Dio per la sua robustezza e serietà dottrinale, per il suo effettivo potere di dare cittadinanza (Filippesi 3:20; Ebrei 11) a chi voglia seguire la via stretta (Mt 7:13-14), la “nuova Via” tracciata solo dal Signore, e non già dal demiurgo, dal deus ex-machina, dal creatore di turno di inutili idee, progetti, nuovi modelli lontani mille miglia dallo Spirito e dalla lettera del vangelo.

 

RICHIESTA ASSURDA DI FONDI

Vengono richiesti ad altre chiese fondi raccolti scritturalmente (1Corinzi 16) per sostenere questo progetto che di scritturale non ha nulla. Qual è la chiesa di Cristo disposta a concederli? Ma vogliamo scherzare? Chi si arrischia davanti al Signore di aderire a una cosa del genere? Ripetiamo: un tempo, nelle chiese di Cristo, si chiedeva libro, capitolo e versetto (Col 3:17); oggi non più, evidentemente. Dalle nostre collette dovremmo togliere il danaro per sostenere iniziative bislacche di questo tipo? Non c’è un uso biblico legittimo che dobbiamo farne, invece che quello di creare aree di svago e di studi nella prestigiosa città di … ? Perché si vuole essere chiesa di Cristo quando non esiste più quello spirito di rispetto e di obbedienza che l’ha sempre caratterizzata? Perché non si dichiara apertamente ciò che si vuole essere, così da compiacere giovani, vecchi, bimbi, neonati, e via di questo passo? Perché si vuole tenere il piede in due scarpe (o staffe)?

 

MEMORIA CORTA E SETTARIA

Ci si interroga spesso sulla mancanza di memoria storica tipica di molti Italiani – quegli stessi che, tuttavia, all’occorrenza, hanno solo una memoria di parte, selettiva, che sfrutta l’ignoranza e l’indolenza altrui.

La storia recente delle chiese di Cristo in Italia inizia nel 1949. Da allora, molte cose si sono susseguite, positive e negative. Queste ultime hanno avuto il sopravvento, sconquassando diverse chiese. Nelle chiese nessuno ricorda il passato? Nessuno ha il coraggio di dire che molte iniziative non bibliche di oggi sono state già viste e che sono finite male? Quale futuro potrà avere quella chiesa di Cristo che detiene una sala di riunione nella prestigiosa piazza di quella prestigiosa città universitaria? Se i suoi “partecipanti” sono pochi, allora quanti saranno quando i giovani studenti fuori sede torneranno al proprio paese o andranno a lavorare altrove? Siamo sicuri che ci sarà sempre un ricambio di giovani studenti per riempire “la sala studio”? Ma chi riempirà il loro cuore con l’ardente Parola di Cristo (Luca 24:32)? Se non ci deve essere connotazione “religiosa”, allora che cosa ci deve essere? La chiesa di quella prestigiosa città deve essere basata sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù la pietra angolare (Ef 2:20), oppure no? Ma chi ha avuto l’intelligente idea di creare “la Via” senza una connotazione religiosa? Lasciamo che i giovani si scandalizzino incontrando il vangelo: potrà fare loro soltanto bene; li porterà a conoscere Dio, a prendere una decisione pro o contro Dio, pro o contro la salvezza della propria anima. I cristiani non si vergognano del vangelo (Romani 1:16).

Gli estensori del comunicato che abbiamo brevemente esaminato non si dovevano permettere di scrivere: «L’abbiamo pensata partendo dall’idea di non dare una connotazione troppo “religiosa” alle nostre attività (che altrimenti rischia di essere poco attrattiva per i giovani)». Questa idea è avvilente e offensiva per il Signore.

La loro iniziativa, semmai andrà avanti, è destinata a fallire, come le altre che l’hanno preceduta. In primo luogo, per l’assenza di connotazione scritturale (questa sì); in secondo luogo, perché gli Italiani sono molto scaltri, quando si tratta di ottenere il proprio tornaconto, soprattutto nelle questioni religiose: non si dimentichi mai questo fatto. Vedremo se, alla lunga e al solito, tutto si sbriciolerà nel disinteresse generale, in attesa del prossimo bislacco progetto.

 

Arrigo Corazza