L’ASPETTO FISICO DI GESÙ
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La vita, che reca gioie e dolori, sottopone gli uomini di Dio alla prova della fede. La fede! Quant’è importante! Ma è fatta solo di parole, oppure anche di fatti? Per sopportare le prove della vita occorre fede, molta fede in Cristo.
SCOPO DELLE PROVE
Conferire la necessaria umiltà (2Cor 12:7).
Come la pazienza, così l’umiltà è una delle principali doti di Cristo (Fil 2). Ma deve essere anche la dote per eccellenza del credente, che non deve mai dimenticare chi è, da dove è stato tratto e dove va (viene dalla polvere e alla polvere torna). Tutti noi – ricchi e poveri, belli e brutti, importanti o meschini – apparteniamo per natura a quella terra dalla quale siamo stati tratti. Solo la fede in Cristo può conferirci la redenzione e la vita eterna: la nostra cittadinanza è nei cieli, dai quali aspettiamo il ritorno del Signore (Fil 3:20). Bisogna essere umili come si conviene a figli di Dio redenti dal sangue di Cristo.
Provare la fede (1Pt 1:7).
Troppo spesso il discepolo non unisce i fatti alle parole e alla verità (1Gv 3:18). Il cristiano deve splendere quale fiaccola di Dio sempre, ma soprattutto nei momenti terribili recati dall’esperienza individuale e comunitaria. Se siamo veri credenti, capiterà senz’altro il momento in cui dovremo ergerci a difesa della Parola e della Chiesa. Allora, si vedrà realmente di che pasta siamo fatti.
Perfezionare la pazienza (Rm 5:3; Gc 1:3).
Si rivela inutile lasciarsi andare, quando siamo sottoposti alla prova. Occorre pazienza, dedizione, preghiera … Pensiamo al comportamento di Gesù, che fu sempre forte anche nei momenti di disgrazia.
Saggiare, stimare la forza (1Pt 4:12).
II discorso è sempre il medesimo: è proprio nel duro momento della prova che la nostra forza deve risaltare; certo, non la forza nostra, ma quella che il Signore concede nella circostanza (vedi il fondamentale brano di 1Cor 10:13). Nessuna prova è insuperabile per il credente che ami Dio e le sue promesse.
DURANTE LA PROVA IL CRISTIANO DEVE …
Gioire (Mt 5:12).
Il mondo dice che la difficoltà produce nervosismo e tensione infiniti; lo Spirito Santo, invece, ci fa sapere che dobbiamo gioire nel Signore.
Pregare (At 16:25).
La preghiera serve sempre; tanto più nei momenti delicati della nostra povera vita.
Cantare (Gc 5:13).
La lode cantata al Signore rinfranca l’animo del credente e lo spinge su vette altissime, insieme con la preghiera.
Operare (1Pt 4:19).
Non dobbiamo mai lasciarci abbattere. Alla prova o sofferenza, bisogna immediatamente unire la fattiva e laboriosa opera nell’evangelizzazione e nella testimonianza.
LE PROMESSE DIVINE A CHI VINCE
Grazia (2Cor 12:9).
La grazia o dono gratuito di Dio deve bastarci. Chi non ha lo Spirito di Dio cercherà il miracolo a tutti i costi. Paolo era malato; pregò il Signore e questi rispose che la grazia sua doveva bastargli. Ciò deve valere anche per noi.
Corona della vita (Gc 1:12).
È il simbolo della nostra vittoria in Cristo sul peccato e della conseguente vita eterna con Dio.
Liberazione (Sal 34:7).
Liberi, finalmente liberi, dal male, dall’orrore della violenza, godendo della sua presenza.
Benedizione eterna (Ap 7:13-17).
Nessuna benedizione dell’uomo è paragonabile a quelle che può dare Dio.
Arrigo Corazza